Le fonti antiche assicurano
che Giotto operò nella basilica del Santo e oggi gli studiosi sono molto
attenti nella ricostruzione e nel possibile rinvenimento di affreschi che
possano essere ricondotti alla mano e ai cantieri del grande innovatore della
pittura occidentale. Tre sono i punti da osservare con attenzione: la parte
trecentesca degli affreschi della sala del Capitolo; il sottarco della prima
cappella radiale dell’ambulacro di destra, che fu per un periodo di proprietà
Scrovegni, e infine l’affresco
retrostante l’altare della cappella della Madonna Mora, raffigurante Dio padre,
angeli che reggono una corona, e i due splendidi profeti Isaia e Davide.
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